Collaborazione con Arch. C. Marzullo per Torrazza s.r.l.
Il riuso, la riconversione degli edifici s’impongono oggi soprattutto allo scopo di preservare gli edifici che lo meritano per il valore di bellezza e comunicazione, oltre che di comodità, valori grazie ai quali essi furono fino ad oggi preservati. Con l’introduzione delle tecnologie informatiche, negli ultimi anni lo spazio dell’ufficio ha subito profonde trasformazioni. Sono cambiati gli ingombri, sia delle scrivanie sia dei mobili per l’archiviazione. Lo spazio si è notevolmente dilatato, si sono liberati ampi spazi che possono essere impiegati per accogliere contemporaneamente più attività. La flessibilità del layout è dunque divenuto uno degli input fondamentali per definire un progetto idoneo a soddisfare dinamiche aziendali sempre più soggette alla riconfigurazione della distribuzione degli spazi interni. Grazie a pareti mobili e a contenitori rivestiti con materiali fonoassorbenti, gli ambienti possono essere facilmente frazionati permettendo di poter svolgere diverse attività senza sovrapporsi alle funzioni altrui.
Il complesso, edificato nel 1912 come sede della Centrale Elettrica, fu progettato dall’architetto Salvatore Li Volsi Palmigiano, il quale, allievo di E.Basile, si fece interprete con gusto raffinato di soluzioni derivate dal lessico del maestro palermitano e da quello della cultura viennese, rintracciabili soprattutto nei capannoni lungo la via Gen.A.Cantore. All’interno invece pone in opera una magnifica copertura in legno caratterizzata da capriate con puntoni in legno e tiranti in acciaio: un tipo di soluzione che viene adottata a partire dal 1840 per le coperture dei depositi ferroviari. In tale struttura si legge la ricerca, tipica dell’ingegneria ottocentesca, di raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo (inteso come minimo impiego di materia prima). Da un punto di vista prettamente stilistico, è qui che risultano più evidenti le assonanze tra questo progetto e ad esempio la poco precedente Centrale elettrica costruita da E.Basile a Caltagirone nel 1907.
Il progetto
Si tratta di un intervento di archeologia industriale. Il complesso edilizio occupa un lotto di 4.795 mq. ed è costituito da otto corpi di fabbrica, per un totale di superficie coperta di 3690 mq. di varia tipologia che oggi conservano caratteristiche spaziali che hanno consentito l’uso del complesso come “centro direzionale”. Sono stati realizzati degli open space che assorbono in sè tutte le necessità di flessibilità che un centro direzionale bancario può avere. E' stata così esaltata la monumentalità di certi ambienti, tramite la visione completa delle magnifiche capriate Polonceau. In uno degli edifici è stata liberata la facciata interna decorata e posta in evidenza, illuminata e resa visibile da un soppalco vitreo che troneggia al centro dell'open space; il tutto sormontato dalla più teatrale capriata; altra particolarità dell'ambiente è il carro-ponte che veniva utilizzato nella precedente centrale elettrica per spostare i carichi pesanti: esso è stato restaurato e lasciato come reperto archeologico industriale lì dove era stato concepito più di un secolo fa. L'esterno è stato curato come immagine della banca e per questo è stato scelta un'illuminazione che accarezzasse le superfici murarie storiche senza creare inquinamento luminoso. Un parcheggio sotterraneo a tre piani (facente parete del progetto) serve il complesso del centro direzionale.
- Categories:
- Skills:
- Share Project :